alina bronsky the hottest dishes of the tartar cuisine

Però, a me il titolo originale, Le regole di Sasha, piace di più): una donna, moglie madre e più volte suocera, che si vorrebbe non incontrare mai, alla larga alla larga, e ugualmente conquista l’attenzione e la simpatia di me lettore, è istintivo parteggiare proprio per lei simpatica carnefice e non per la noiosa vittima, giustificarla anche quando commette nefandezze che fanno arricciare la pelle. In questo romanzo c’è una teoria di matrimoni sfasciati, e mi sembra che la responsabilità della protagonista in veste di suocera sia lampante ed eclatante.Īlina Bronsky regala un personaggio speziato, forte, cattivo, a tratti perfido, trascinante, irriverente, contro, magnetico, che conserva qualcosa di Sasha, la protagonista dell’esordio di Bronsky ( La vendetta di Sasha. Una separazione su tre è colpa della suocera è il titolo di un articolo sul quotidiano di oggi – e tutta la pagina è dedicata ai matrimoni che si sfasciano, e non durano. È la storia in tono dark comedy di tre generazioni di donne che nell'arco di trent'anni passano attraverso il comunismo, la povertà, l'emigrazione e vari traumi psicologici. Nonostante il titolo, non è un libro di cucina. Leonìd Il'ìč Brèžnev, dal 1964 al 1982 segretario del Partito Comunista, di fatto, capo dell'URSS, e Erich Honecker, dal 1976 al 1989 presidente della RDT, in una foto del 1979. In her new novel, Russian-born Alina Bronsky gives readers a moving portrait of the devious limits of the will to survive. Told with sly humor and an anthropologist's eye for detail, The Hottest Dishes of the Tartar Cuisine is the story of three unforgettable women whose destinies are tangled up in a family dynamic that is at turns hilarious and tragic.

But as soon as they are settled in the West, the uproariously dysfunctional ties that bind mother, daughter and grandmother begin to fray. When Aminat, now a wild and willful teenager, catches the eye of a sleazy German cookbook writer researching Tartar cuisine, Rosa is quick to broker a deal that will guarantee all three women a passage out of the Soviet Union. While her good for nothing husband Kalganow spends his days feeding pigeons and contemplating death at the city park, Rosa wages an epic struggle to wrestle Aminat away from Sulfia, whom she considers a woefully inept mother. Much to Rosa's surprise and delight, dark eyed Aminat is a Tartar through and through and instantly becomes the apple of her grandmother's eye. But despite her best efforts the baby, Aminat, is born nine months later at Soviet Birthing Center Number 134. When she discovers that her seventeen-year-old daughter, 'stupid Sulfia,' is pregnant by an unknown man she does everything to thwart the pregnancy, employing a variety of folkloric home remedies. Rosa Achmetowna is the outrageously nasty and wily narrator of this rollicking family saga from the author of Broken Glass Park.

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